Gratisversand in ganz Deutschland!
Bookbot

Elena Pontiggia

    La nuova oggettività tedesca
    Christian Schad
    Lettere e testimonianze
    Maria Lai
    Davide Maria Coltro
    Maria Lai. Holding the Sun by the Hand
    • The book's structure reflects the exhibition's own sections, arranged by theme, whose titles are paradigmatic of Lai's oeuvre as a whole. Text in English and Italian.

      Maria Lai. Holding the Sun by the Hand
    • Davide Maria Coltro

      Complete Works 2000-2023

      • 240 Seiten
      • 9 Lesestunden

      The book explores the innovative work of Coltro, the creator of the System, a digital platform that transforms artwork into an ever-evolving visual flow. This technology redefines the concept of a "canvas," making it dynamic and unpredictable, akin to life itself. It also alters the relationship between the artwork and the artist, allowing for ongoing intervention and reinvention of the piece even after it has been displayed in a museum or owned by a collector, subject to pre-established contractual limits.

      Davide Maria Coltro
    • Maria Lai

      • 240 Seiten
      • 9 Lesestunden

      Focusing on a pivotal moment in Maria Lai's artistic journey, the monograph explores her transformative work, Legarsi alla montagna, created in 1981. It delves into her diverse artistic expressions, including embroidered canvases, public works, and themes of family and play. The book also features insights from Lai's conversations with notable figures and concludes with an essay examining her artistic success from 1943 to 1993. Edited by Elena Pontiggia, it presents a comprehensive view of Lai's multifaceted contributions to art.

      Maria Lai
    • Christian Schad

      • 100 Seiten
      • 4 Lesestunden

      "Schad è stato uno dei maggiori ritrattisti del ventesimo secolo, non perché ha dipinto molti ritratti ma perché ha ritratto il secolo. I suoi volti senza sorriso che non nascono per essere osservati ma per osservare e che, silenziosamente, mettono sotto accusa la storia e la vita, sono una metafora del Novecento. Per questo Schad ha dipinto soprattutto ritratti: perché i suoi ritratti contengono quanto si deve sapere non su una persona ma su un'epoca. Pochi particolari e un abisso separano le sue figure dai protagonisti dei quadri quattro-cinquecenteschi a cui stilisticamente si riallacciano. Anche i personaggi più alteri di Raffaello o del Bronzino, superbi della loro condizione e del loro potere, risultano più affabili e di miglior umore rispetto a loro. In Lola o in Lotte, in Felix Bryk o in Frieda Cornelius c'è invece qualcosa che non ci invita a conoscerli: una gravità che li sovrasta e, insieme, una amarezza, una vulnerabilità, una psicologia indifesa e indifendibile che avrebbe bisogno di aiuto, eppure rifiuta ogni pietà, ogni compassione schopenhaueriana. Si possono commettere due errori nell'interpretare i ritratti di Schad, soprattutto della sua stagione più alta che va dal 1923 al 1930. Il primo è collegarli solo alla storia tedesca, dallo sfacelo dell'Impero al crollo di Weimar, e pensare che esprimano solo quella cronaca tragica, quel 'noi non potemmo essere gentili' di cui parlava Brecht."

      Christian Schad