Dreitausend Kilometer rollt die Transsibirische Eisenbahn von Moskau nach Nowosibirsk und mit ihr Mathias. Drei Tage lang rüttelt der Zug Erinnerungen und Stimmungen auf, Geschichten von Russland, seiner Geschichte, Bewohnern und Büchern, Geschichten von Mathias, seiner Liebe Jeanne, Wladimir und ihrem Dreieck von „wildtobender Freundschaft verfehlter Liebe“. Ein Rausch, ein Gedankenfluss zwischen Millionen von weißen Birken und Gespenstern, denn „man reist immer mit Toten im Gepäck“, der die Splitter einer Handlung so verstreut auffindet wie die Ortschaften entlang der Bahnstrecke zum Stillen Ozean. Mathias Énards kleiner Roman über die persönlichen und räumlichen Kontinente hinweg ist die große Geschichte von unstillbarer Sehnsucht, von Urbildern und unerfüllbaren Träumen – eines Erzählers, eines Landes, einer Generation.
Yasmina Mélaouah Bücher






- Adel vernichtet- Ein Malaussène-Roman - »Vorsicht! Es gilt wie schon für Asterix: Ein Schluck von diesem Zaubertrank macht unbesiegbar – aber auch süchtig.« Die Welt Dass seine Schwester Thérèse heiratet, ist für Benjamin Malaussène so unglaublich wie eine Tulpe auf dem Mars. Doch das Unwahrscheinliche tritt ein: Thérèse, die weissagende Jungfrau aus Belleville, ist bis über beide Ohren verliebt. Das wäre alles halb so dramatisch, handelte es sich bei dem Zukünftigen nicht um einen gewissen Comte Marie-Colbert de Roberval, ein echtes Blaublut also. Angesichts einer derartigen Mesalliance regt sich der Sippenstolz im Hause Malaussène. Thérèse jedoch ist von ihrem Vorhaben nicht abzubringen, und so wird Hochzeit gefeiert, vom Bräutigam als großes Medienspektakel aufgezogen, bei dem auch die als Sternschnuppen verkleideten Hurenkinder Bellevilles als Streu-Engelchen nicht fehlen. Das junge Glück aber ist nur von kurzer Dauer. Bereits in der Hochzeitsnacht – die sich in vielerlei Hinsicht als folgenreich erweist – zeigt der Graf sein wahres Gesicht. Und Thérèse, die glaubt, ihres verloren zu haben, weiß, dass nichts über Belleville und die Malaussènes geht. 
- Der vierzehnte Stein- 479 Seiten
- 17 Lesestunden
 - Vargas macht süchtig Durch Zufall stößt Adamsberg auf einen gräßlichen Mord - ein Mädchen wurde mit einem Dreizack erstochen. Eines ähnlichen Verbrechens wurde einst sein jüngerer Bruder Raphaël verdächtigt. Doch seitdem sind 30 Jahre vergangen, der wirkliche Mörder ist längst begraben. Wer also mordet weiter mit gleicher Waffe? Für Adamsberg beginnt ein atemloser, einsamer Lauf gegen die Zeit. »Vargas schreibt die schönsten und spannendsten Krimis in Europa.« DIE ZEIT »Ein Kriminalroman, so atemlos wie fesselnd.« ELLE »Eine Autorin ihres Ranges findet sich unter deutschen Krimischreibern nicht.« SPIEGEL SPECIAL 
- Universale Economica: Diario di scuola- 272 Seiten
- 10 Lesestunden
 
- Le Inchieste di Maigret - 53: Pietr il Lettone- 163 Seiten
- 6 Lesestunden
 - Questo libro segna l’atto ufficiale (1931) del commissario Maigret. «La presenza di Maigret al Majestic aveva inevitabilmente qualcosa di ostile. Era come un blocco di granito che l’ambiente rifiutava di assimilare. «Non che somigliasse ai poliziotti resi popolari dalle caricature. Non aveva né baffi né scarpe a doppia suola. Portava abiti di lana fine e di buon taglio. Inoltre si radeva ogni mattina e aveva mani curate. «Ma la struttura era plebea. Maigret era enorme e di ossatura robusta. Muscoli duri risaltavano sotto la giacca e deformavano in poco tempo anche i pantaloni più nuovi. «Aveva in particolare un modo tutto suo di piazzarsi in un posto che era talora risultato sgradevole persino a molti colleghi» 
- La Biblioteca di Repubblica - 60: La fata carabina- 237 Seiten
- 9 Lesestunden
 - Nel quartiere parigino di Belleville, popolare, periferico e multietnico, la droga prende a diffondersi fra gli anziani, con effetti devastanti: una vecchietta che sta attraversando con circospezione una strada gelata estrae improvvisamente una P38 e centra il giovane poliziotto accorso ad aiutarla, un altro vecchietto viene ucciso a rasoiate, e altri ancora finiscono all'altro mondo o a causa degli stupefacenti o per l'azione di misteriosi assassini. Al centro dell'intrigo c'è naturalmente Benjamin Malaussène, di professione "capro espiatorio", che diviene immediatamente il principale indiziato e che riuscirà però, nonostante la sua innata goffaggine - o forse proprio grazie ad essa - a risolvere il caso. Uscito nel 1987, seconda puntata della famosissima saga di Benjamin e di Belleville, La fata carabina rivisita con straordinaria leggerezza tutte le situazioni tipiche del noir metropolitano, con il loro sanguinolento corredo di uccisioni, violenze e corruzione: un corredo, però, felicemente straniato dalla tarda età dei personaggi che vi si affollano, ora come vittime ora come carnefici, cui il protagonista oppone la sua candida, partecipe, accorata sprovvedutezza. La comicità profusa a piene mani non nuoce mai al funzionamento dell'intreccio, anzi ne esalta gli snodi e le attese, in un quadro che non sai mai se più fantastico o più realistico. E soprattutto, grande godibilità di lettura, grazie a un autore che del recupero del piacere di leggere ha fatto la sua ironica, vivacissima bandiera. 
- I Narratori: Diario di scuola- 241 Seiten
- 9 Lesestunden
 - Diario di scuola affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo “alunni” si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli “sfaticati”, dei “fannulloni”, degli “scavezzacollo”, dei “cattivi soggetti”, insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex somaro lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d’angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell’istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel “mal di scuola” che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d’imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima – secondo Pennac – i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l’autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica. 
- Universale Economica Feltrinelli / Classici: Il grande Meaulnes- 252 Seiten
- 9 Lesestunden
 - "Il piccolo immenso gioiello lasciato da Alain-Fournier ha cristallizzato per generazioni di lettori la poesia misteriosa della giovinezza. E un romanzo che ben presto sgattaiola via dalle reti delle letture critiche, si sottrae alle analisi e diventa qualcosa di più, qualcosa d'altro, come lo sono diventati Siddharta o Il giovane Holden o Sulla strada. E uno di quei casi in cui l'esperienza stessa della lettura prolunga, amplifica, sdoppia la suggestione dell'opera: ricordiamo i pomeriggi in cui sottolineavamo paragrafi di Hesse fumando sul letto, ricordiamo il corridoio del liceo dove seduti per terra leggevamo Holden ed eravamo Holden, ricordiamo il sacco a pelo dentro al quale, sul ponte della nave, leggevamo una copia di Sulla strada incartapecorita dalla salsedine, ricordiamo l'estate gialla e immobile di calore in cui leggevamo Meaulnes e sentivamo palpitare in noi la sua irrequietezza. Questa capacità di riecheggiare forte, di trovare la muta sintonia con una sensibilità acuminata, è la vera profonda grandezza del romanzo, che non sta nell'intreccio (...), ma in una sorta di finissima eppure possente costruzione mitica di cui vogliamo cogliere tre motivi chiave: l'infanzia, l'avventura, il meraviglioso." (Dalla Postfazione di Yasmina Melaouah) 

