Lieferung vor Weihnachten: Noch 5 Tage, 0 Stunden
Bookbot

Michele Serra

    I Narratori: Il nuovo che avanza
    44 falsi
    Cerimonie
    Osso. Geschichte einer Freundschaft
    Die Liegenden
    Kleine Feste
    • Michele Serra beobachtet seine Nachbarn in den Hügeln um Bologna: zum Beispiel einen Mann, der einen atheistischen Ritus an einem Fluss zelebriert. Oder ein zittriges altes Ehepaar bei seiner täglichen ›happy hour‹. Kleine Feste, die authentischer sind als große Zeremonien – und Magie in den Alltag bringen. Wie schon im Bestseller ›Die Liegenden‹ erweist sich Michele Serra als feinsinniger Betrachter der Gegenwart.

      Kleine Feste
    • Eine neue Spezies wächst heran: die Liegenden. Verwundert beobachtet ein Vater seinen 18-jährigen Sohn. Er lebt auf dem Sofa, online verbunden mit aller Welt – außer mit seinem Erzeuger. Sein Vater schaut über den Abgrund zwischen den Generationen und fragt sich: Wer bin ich? Und wer ist der Alien dort drüben?

      Die Liegenden
    • Eine eindringliche Fabel aus Italien verbindet Alt und Jung sowie Mensch und Natur. Ein alter Mann lebt am Waldrand und freundet sich mit einem Hund an, der ihn an vergangene Zeiten erinnert. Bei einem Besuch erzählt er seiner Enkelin Lucilla von Wölfen, Jägern und der Beziehung des Menschen zur Natur.

      Osso. Geschichte einer Freundschaft
    • C'è un funerale che si allinea compostamente, governato da donne attive,consapevoli, circondate da uomini spaesati e privi di ruolo. Ma quando al cimitero si scopre che la lapide sborda di qualche centimetro, ecco che i maschi trasformano l'occasione in un insperato cantiere, armati di flessibilee di smeriglio. C'è Mira col suo innamorato. Vanno ogni giorno a bere il caffèdal signor Ludden, su un vecchio divano di broccato, davanti alla tv accesa.Ma perché ci sono venti gradi sotto zero a casa del signor Ludden? E poi ci sono il graffitaro, il vecchio Saletti che vuol pregare e non crede in Dio, la devastante happy hour dei signori Mauser e il grande pianto di un bambino perla prima volta di fronte alla morte.

      Cerimonie
    • 44 falsi

      • 116 Seiten
      • 5 Lesestunden

      44 Falsi raccoglie la maggior parte degli apocrifi di Michele Serra scritti, a partire dall’85, per Tango e per Cuore. 26 sono già stati pubblicati in Visti da lontano (Mondadori 1987) e 18, i più recenti, sono inediti. In questo gioco letterario del pastiche e del falso, in cui Serra ha precedenti illustri – da Proust a Luciano da Folgore, a Paolo Vita Finzi – l’imitazione dello stile è spesso solo accennata: l’apocrifo diventa per Serra un grimaldello che gli consente di accedere a qualunque luogo satirico. Ne risulta un bel campionario – scrive Goffredo Fofi nella prefazione – di divi dell’establishment politico-culturale, o meglio politico-giornalistico, o meglio dell’establishment senza più. Un panorama di questi anni pesticciati e melmosi”, la cui logica è forse destinata a durare, tra la inacidita collosità della politica e scosse provvisorie di un esplosivo horror internazionale.”

      44 falsi
    • I Narratori: Il nuovo che avanza

      • 151 Seiten
      • 6 Lesestunden

      Milano, Feltrinelli, 1989, 8vo brossura con copertina illustrata a colori, pp. 151 (I Narratori).

      I Narratori: Il nuovo che avanza
    • Il ragazzo mucca

      • 217 Seiten
      • 8 Lesestunden

      Antonio Lanteri è affetto da un duplice malessere, fisico e psichico, che non sa e non vuole distinguere. Non digerisce più nulla, nè i cibi nè le persone, e vorrebbe tanto avere il triplo potente stomaco dei bovini. Non vuol più saperne del lavoro, dei dibattiti e della fama, preferisce starsene in compagnia di quaarantasei mucche. E si lascia andare alla sua malattia, sprofondando in una dimensione in cui tutto si mescola e si confonde: passato e presente, i ricordi dell'infanzia in cui si intromette una giornalista persecutrice, personaggi concreti e fantastici, il linguaggio maturo e professionale dell'eloquenza e le ataviche voci della natura.

      Il ragazzo mucca
    • Furibondo per la bocciatura di un suo brillante progetto di legge, Attilio abbandona la carriera politica e si ritira in montagna, tra boschi e trattori. Condivide le sue giornate con la piccola comunità agreste che lo circonda: la vita all’aperto è la sua guarigione. Ma i ricordi incombono. Hanno la forma immateriale dei rapporti personali irrisolti, delle parole sprecate in televisione, delle occasioni perdute quando viveva in società. E hanno l’ingombro fisico degli oggetti che il passato ha accumulato attorno a lui. Casse e casse di libri, lettere, fotografie, documenti, mobili tarlati, cianfrusaglie. Il canapè di zia Vanda, liso e minaccioso, è il condottiero indiscusso di quello che Attilio considera un esercito invasore.Vorrebbe liberarsi di quelle cataste e comincia a progettare roghi, per ridurre in cenere il lascito delle vite altrui. Sogna leggerezza, un cammino più spedito, più libero, sollevato dal ricatto della memoria. Fatalmente, brucerà quello che non avrebbe dovuto bruciare, in un finale di partita segnato dal classico colpo di scena e dominato dalla presenza delle donne: una moglie sempre in viaggio, la sorella femme fatale, la vicina di casa bulgara.Attraverso l’eroe attaccabrighe e insofferente del romanzo, Michele Serra guarda allo spirito dei tempi facendone emergere la rabbia, l’inconcludenza, la comica mediocrità. Ma anche le piccole illuminazioni che salvano la vita.

      Le cose che bruciano
    • Questa storia inizia con un cane. Anzi, con un cane e un uomo. Il cane è magro, denutrito, spunta all’improvviso come un’apparizione e ha fame, molta fame. L’uomo è un vecchio, è stanco e vive immerso nella solitudine in una casa al confine tra il mondo degli uomini e quello degli animali. Insieme a loro c’è il bosco. Pieno di luci, ombre e cose nascoste. Assomiglia ai sogni, a quello che abbiamo dentro ma a cui non sappiamo dare un nome. Il cane appare e scompare davanti alla casa, proprio come un sogno, mentre il vecchio vorrebbe avvicinarlo, nutrirlo, prendersi cura di lui. Comincia col dargli un nome: Osso, che gli suggerisce la nipote. Poi si mette ad aspettare, con una ciotola di cibo appoggiata sul prato. E così, lentamente, i due si studiano, si conoscono. O forse il loro incontro è avvenuto migliaia di anni fa… quando gli uomini cacciavano e vivevano nelle capanne, con la nascita della straordinaria alleanza tra l’uomo e il lupo, tra gli esseri umani e la natura.Avrete sicuramente accarezzato un cane, nella vostra vita. Prima di voi, infinite volte la mano di un essere umano si è posata su un cane. Ci sembra il più banale dei gesti. Non lo è. Se avrete la pazienza di leggere questa storia, proverò a spiegarvi perché.

      Osso. Anche i cani sognano