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Peter Fiell

    Design Handbook. Concepts Materials Styles
    Contemporary graphic design
    1000 Chairs
    Design des 20. Jahrhunderts
    Decorative art 50s
    Domus, Volume 10 (1985-1989)
    • 2017

      Der schottische Architekt, Designer, Grafiker und Maler Charles Rennie Mackintosh (1868–1928) war ein Pionier der modernen Architektur und des Designs. Sein Gestaltungswille umfasste alles von Gebäuden über Möbel bis hin zu Bettwäsche und Tischbesteck, alles sollte einem einheitlichen, neuen Look dienen. Gemeinsam mit seiner Frau Margaret MacDonald, die ebenfalls Designerin war, bildete er eine Hälfte des Glasgower Kollektivs „The Four“, das Designgeschichte schrieb. Die andere Hälfte bestand aus Margarets Schwester Frances und ihrem Ehemann James Herbert MacNair. Mackintosh liebte kraftvolle Linien, elegante Proportionen und Naturmotive, kombiniert mit einem modernen Sinn für Funktion und einem Hauch Japonismus. Zu seinen bedeutendsten Projekten zählen die Willow Tea Rooms, die er bis zur Speisekarte gestaltete, sowie die Privatwohnhäuser Windyhill und Hill House. Sein bekanntestes Werk, das Mackintosh-Gebäude der Glasgow School of Art, markiert den Übergang von viktorianischer Bauweise zur Moderne. Der Glasgow Style fand auf dem Kontinent großen Anklang, insbesondere in Italien, Deutschland und Österreich, wo Künstler der Wiener Secession und des Jugendstils von seinen lyrischen Formen inspiriert wurden. Dieser Band würdigt Mackintosh als lange verkannten Künstler, der mit seinem Glasgow Style einen entscheidenden Beitrag zum Jugendstil und zum modernen Design leistete.

      Charles Rennie Mackintosh: 1868-1928. Glasgow Style
    • 2013
    • 2010
    • 2009

      Per ottant&'anni la rivista Domus è stata salutata come la rivista di architettura e design più influente del mondo. Fondata nel 1928 dall&'architetto milanese Giò Ponti, è sempre rimasta fedele al suo intento iniziale, cioè quello di offrire un punto di vista privilegiato su tutto quello che identifica una particolare periodo, dall&'Art Deco al Movimento modernista, dal Funzionalismo al Pop. Concepito con un layout chiaro ed elegante e corredato da articoli chiari ed esaustivi, pagina dopo pagina Domus è la rivista che meglio illustra l&'arte e l&'architettura a livello mondiale. I valori prima ampiamente riconosciuti, quali la funzionalità, l&'eleganza, il rispetto dei materiali furono accantonati per lasciare spazio alle idee pop e alla critica socioculturale delle nuove generazioni di architetti e designer che volevano differenziarsi dai loro padri. In questo nono volume troviamo i primi anni ottanta l&'età del postmodernismo. I nomi sono quelli di Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Michele de Lucchi e Ettore Sottsass fra gli altri.

      Domus. Vol. 9 (1980-1984(
    • 2009

      ""Domus"" has been hailed as the world's most influential architecture and design journal. Articles that bring to light the incredible history of modern design and architecture are also included.

      Domus, Vol. 7 1970-1974
    • 2009

      Per ottant'anni la rivista Domus è stata salutata come la rivista di architettura e design più influente del mondo. Fondata nel 1928 dall'architetto milanese Giò Ponti, è sempre rimasta fedele al suo intento iniziale, cioè quello di offrire un punto di vista privilegiato su tutto quello che identifica una particolare periodo, dall'Art Deco al Movimento modernista, dal Funzionalismo al Pop. Concepito con un layout chiaro ed elegante e corredato da articoli chiari ed esaustivi, pagina dopo pagina Domus è la rivista che meglio illustra l'arte e l'architettura a livello mondiale. I valori prima ampiamente riconosciuti, quali la funzionalità, l'eleganza, il rispetto dei materiali furono accantonati per lasciare spazio alle idee pop e alla critica socioculturale delle nuove generazioni di architetti e designer che volevano differenziarsi dai loro padri. In questo ottavo volume troviamo la seconda metà degli anni settanta, un'epoca segnata dalla crisi petrolifera, quando anche architettura e design dovettero fare i conti con fonti energetiche alternative. I nomi sono Richard Meier, Foster Associates, Arata Isozaki e Kisho Kurakawa.

      Domus, Vol. 8 (1975-1979)
    • 2009

      Per ottant'anni la rivista Domus è stata salutata come la rivista di architettura e design più influente del mondo. Fondata nel 1928 dall'architetto milanese Giò Ponti, è sempre rimasta fedele al suo intento iniziale, cioè quello di offrire un punto di vista privilegiato su tutto quello che identifica una particolare periodo, dall'Art Deco al Movimento modernista, dal Funzionalismo al Pop. Concepito con un layout chiaro ed elegante e corredato da articoli chiari ed esaustivi, pagina dopo pagina Domus è la rivista che meglio illustra l'arte e l'architettura a livello mondiale. I valori prima ampiamente riconosciuti, quali la funzionalità, l'eleganza, il rispetto dei materiali furono accantonati per lasciare spazio alle idee pop e alla critica socioculturale delle nuove generazioni di architetti e designer che volevano differenziarsi dai loro padri. In questo decimo volume troviamo la seconda metà degli anni ottanta.

      Domus, Volume 10 (1985-1989)
    • 2009
    • 2008

      1965-1969: A Break from the Past, a Nod to the Future. The late 1960s, when a radical change took place in the fields of architecture and design, are the focus of this volume. Old values such as functionality, elegance, and faithfulness to materials, which had been relevant for nearly half a century, lost their importance and made space for the ideas of pop culture and the sociocritical experiments of a new generation of architects and designers who no longer wanted to live within the styles of their fathers and grandfathers. Groups of architects and designers like Archizoom and Archigram questioned long-established status symbols, fashion, and consumption and created provocative alternative designs, which were reflected in Anti and Radical Design. Volume VI in the domus series features designs by Joe Colombo, Ettore Sottsass, Gae Aulenti, Olivier Mourgue, Achille and Pier Giacomo Castiglioni, Verner Panton, Kenzo Tange, Luigi Moretti, Oscar Niemeyer, and Gio Ponti, among many.

      Domus, 1965-1969