Apparsa in libreria nel giugno del 1962, la plaquette "Je voudrais pas crever", che ha contribuito enormemente alla gloria postuma di Vian, comprende ventitré composizioni che in gran parte si possono datare nel biennio '51-52. Le opere di Vian scaturiscono da una sofferta meditazione sulla crisi di una società e di un costume lacerati nell'intimo dalla corruzione e dall'ipocrisia, dai miti del consumismo, dagli incubi dell'alienazione. Al di là della posa eccentrica, della provocazione deliberata, del graffio satirico, c'è infatti la certezza dello scacco finale che disorienta il poeta, esortandolo a voltare le spalle a un mondo che lo respinge, a cercare altrove rare schegge di felicità, proponendo la ricchezza della povertà, il rifiuto del compromesso, il senso profondo e vitale dell'esistenza.
Gian Antonio Cibotto Bücher
