Aphorismen
- 532 Seiten
- 19 Lesestunden
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Antiche grida di guerra, frasi latine, iscrizioni di vecchi stemmi polverosi tratti da un patrimonio comune, classico e rinascimentale divennero slogan urlati durante la guerra e non solo infiammarono gli animi di amor patrio, ma servirono anche a sfidare il governo e le istituzioni durante l'occupazione di Fiume. Espressione di un protagonista di cinquant'anni di vita letteraria e politica italiana, questi motti ebbero, nei primi venti anni del secolo, un effetto prorompente sugli italiani. Nel volume sono riprodotti anche molti disegni che accompagnano i motti stessi.
In questo libro Paola Sorge esplora l'opera di Gabriele d'Annunzio in chiave musicale dimostrando che è impossibile comprendere pienamente la vita e l'arte del poeta senza conoscere il ruolo che la musica ha giocato nella sua produzione lirica, narrativa e giornalistica.
«Camminare per paesi sconosciuti, contare le stelle, stare sdraiati nell'ombra verde»: queste regole dell'arte del vagabondare di cui Herman Hesse è maestro insuperabile. Ci piace immaginare lo scrittore in cammino per la campagna toscana o umbra, romantico menestrello pronto a cantare le bellezze del sud, o tra le valli e i boschi della Svizzera, sua seconda patria, lo zaino in spalla e la tavolozza dei colori sotto il braccio; e tutte le osservazioni di Hesse sulla sua anima di vagabondo contenute nei testi di questa raccolta - che riunisce articoli, brani tratti da racconti e romanzi e liriche di Hesse - lo confermano pienamente. Nel girovagare, piuttosto che nel chiuso del suo studio, Hesse trova il suo autentico paradiso, che rivive nel mondo magico della scrittura. Il viaggiare è per Hesse stimolo e arricchimento spirituale, ed è soprattutto un'arte che si conquista lentamente, che nasce dall'impulso di conoscere e vivere cose nuove e dal bisogno assoluto di bellezza, che Hesse avverte forse più di ogni altro.
A chi non succede di passare un periodo di tempo senza far niente e di sentirsi poi in colpa, o depresso, per ceduto alle lusinghe dell'ozio? Considerato "padre dei vizi" in una società il cui motto è - come osservava Hesse già alla fine del 19° secolo - "di più e più in fretta possibile", l'ozio trova in questa raccolta di articoli, saggi e brani tratti dall'opera narrativa dello scrittore tedesco la sua definitiva riabilitazione. Considerato come una tappa necessaria nella ricerca della "via interiore", l'ozio si configura qui come "la protesta dell'anima e del cuore" contro una società che schiaccia l'individuo, l'arma da usare contro i falsi valori di una mentalità borghese tesa al profitto. Questa è la lezione che Herman Hesse dà ai suoi lettori attingendo al magico mondo dell'Oriente.
Luisa Baccara, pianista di notevole talento, fu a lungo amante e amica di Gabriele d'Annunzio: gli rimase accanto dal 1919 (l'anno dell'impresa di Fiume) alla morte, nel 1938. Fu un rapporto strano, e per molti aspetti sorprendente: molto spesso fu la Baccara a fare da tramite tra il poeta e le sue numerose amanti; ma soprattutto con lei d'Annunzio rinunciava ai toni enfaticamente lirici che riservava normalmente alle sue amicizie femminili. Il volume raccoglie le lettere scritte dal Vate alla donna.