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Guido Petter

    Dieser Autor, ein Widerstandskämpfer und Grundschullehrer, wurde zu einer Schlüsselfigur der Entwicklungspsychologie in seinem Land. Seine Arbeit konzentrierte sich auf kognitive Entwicklung, Sprache und die Psychologie des Jugendalters und trug maßgeblich zur Verbreitung von Piagets Gedanken in Italien bei. Seine Forschung zur genetischen Epistemologie und zur konzeptionellen Entwicklung bei Kindern legte den Grundstein für viele nachfolgende Forschungsansätze. Der Autor prägte Generationen italienischer Psychologen und förderte das Verständnis psychologischer Prinzipien in Schulen und bei Pädagogen. Sein literarisches Werk umfasst einflussreiche wissenschaftliche und pädagogische Texte sowie eindringliche Memoiren seiner Kriegserlebnisse.

    Die Erforschung der Antarktis
    Die Wege der Zugvögel
    Ballons und Zeppeline
    Die bunte Welt der Farben
    Das Leben im Meer
    Schiffe unter Segeln
    • Herausgegeben und mitgewirkt von Guido Petter und Beatrice Garau, umfasst das Buch 128 farblich illustrierte Seiten.

      Schiffe unter Segeln
    • Le vicende della guerra partigiana raccontate in prima persona da Guido Petter, salito cinquant'anni fa sui monti della Valdossola con le sue speranze, i suoi ideali, i suoi dubbi. Lui ha diciassette anni e cerca i partigiani nella Valdossola, con una pistolina che sembra quella di Buffalo Bill. Vuole stare con loro, dalla parte giusta, contro i neri, i fascisti. Ci riesce. Gli danno subito un fucile e, insieme, una gran voglia di scappare, ma lui non scappa. Si sceglie un nome di battaglia che in latino vuol dire Nessuno - come Ulisse con Polifemo - e ci racconta tutta la sua storia, da cima a fondo, senza fare mai finta che la guerra sia una bella cosa. Perché questa è una storia vera... Le vicende della guerra partigiana raccontate in prima persona dallo stesso autore, salito cinquant'anni fa sui monti della Valdossola con le sue speranze, i suoi ideali, i suoi dubbi. Riconoscimenti: Finalista Premio Castello 1995, Finalista Premio Lunigiana 1995, Vincitore Premio Bancarellino 1996, Vincitore Premio Asola 1997.

      Ci chiamavano banditi