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Massimo Colesanti

    Paradisi artificiali
    Newton Poesia - 20: I Fiori del Male e tutte le poesie
    Memoiren eines Irren
    Charles Baudelaire: The Complete Verse
    • Memoiren eines Irren

      November, Erinnerungen, Aufzeichnungen und innerste Gedanken

      3,8(23)Abgeben

      Zwei frühe, autobiografische Erzählungen und ein Einblick in das Tagebuch des jungen Flaubert. ›November‹ ist der zweite Band der Jugendwerke (1838–1842).

      Memoiren eines Irren
    • Newton Poesia - 20: I Fiori del Male e tutte le poesie

      Edizione integrale con testo francese a fronte

      • 480 Seiten
      • 17 Lesestunden

      La poesia di Baudelaire non cessa di apparire di una sconcertante modernità. Questi versi, nei quali fino a qualche decennio fa si tendeva a scorgere, sulla scia della leggenda post-romantica, il cantore del peccato, del satanismo e delle sensazioni squisite, rivelano oggi uno scrittore che ci manifesta tutta la sua novità interiore, il suo percorso spirituale, molto al di là del realismo romantico, delle evanescenze esotiche, delle ironiche fantasie grottesche. «La stoltezza, l’errore, il peccato, l’avarizia occupano gli spiriti tormentando i corpi e noi alimentiamo gli amabili rimorsi, come i mendicanti nutrono i loro insetti.»

      Newton Poesia - 20: I Fiori del Male e tutte le poesie
    • Paradisi artificiali

      Del vino e dell’hashish · Il poema dell’hashish · Un mangiatore d’oppio

      Il consumo di sostanze stupefacenti ha un peso centrale nell’esperienza poetica ed esistenziale di Baudelaire. Quando scrive le sue pagine sull’hashish – di cui condanna l’abuso – egli non ha mai intenti moralistici, ma essenzialmente estetici. Quello che a lui interessa è il potenziamento della creatività poetica attraverso l’ebrezza artificiale; quello che lui odia e teme è il risveglio, è la desolazione, è l’inferno della degradazione. Si disegna qui il dramma personale di Baudelaire, la sua consapevolezza di essere e di sentirsi lacerato fra i due opposti richiami di Dio e Satana, fra l’aspirazione a salire verso l’alto, l’infinito, e il gusto del peccato, il piacere di scendere in basso.

      Paradisi artificiali