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Giuseppe Zigaina

    2. April 1924 – 16. April 2015
    Pasolini e il suo nuovo teatro
    Zigaina
    P. P. Pasolini. oder die Grenzüberschschreitung - organizzar il trasumanar
    Le confessioni d'un italiano
    In die Lagune
    Pasolini und der Tod
    • In seinen Erzählungen kehrt der große Maler und Essayist Giuseppe Zigaina zurück zu den Landschaften seiner Erinnerung: zu den Flussauen um Cervignano und Aquileia, zur Lagune von Grado, zum Internat im heute slowenischen Tolmin. Mit der Detailfreude des Zeichners und Malers evoziert der Autor die Düfte der Felder Friauls, die bange Erwartung und Freude der Wallfahrer flussabwärts Richtung Grado beim Anblick des Doms im Licht der aufgehenden Sonne, die Weichheit der mütterlichen Haut, die bedrohliche Ungewissheit bei der Zugfahrt zu einem Gerichtsprozess, die Neugier bei nächtlichen Ausflügen mit dem Fahrrad. Meisterhaft erzählt Zigaina von Menschen auf dem Land und in der Lagune, von einer vergangenen Welt, die noch beseelt war von Geheimnissen und Menschenvertrauen, und nicht zuletzt von seiner langjährigen Freundschaft mit Pier Paolo Pasolini und der unvergesslichen „la divina“, Maria Callas, sowie von der Liebe und dem Missverständnis zwischen diesen beiden.

      In die Lagune
    • Le confessioni d'un italiano

      • 982 Seiten
      • 35 Lesestunden
      4,0(42)Abgeben

      Compiuto da Nievo nel 1858, il romanzo uscì postumo nel 1867 e si impose subito ai lettori italiani. L'ottantenne Carlo Altoviti ripercorre la propria esistenza dall'infanzia quasi magica nel castello di Fratta, alla maturità gravata dalla malattia e dall'esilio londinese. Intrecciata alla vicenda personale scorre la storia del nostro Risorgimento: un'affresco dentro il quale si muove una galleria animatissima di personaggi tra cui spicca la figura appassionata dell'amata Pisana. Uno dei romanzi più belli della letteratura italiana, qui presentato in edizione critica e con un vasto commento.

      Le confessioni d'un italiano
    • Pasolini e il suo nuovo teatro

      Senza anteprime né prime né repliche

      • 213 Seiten
      • 8 Lesestunden

      La morte violenta di Pasolini fu da lui stesso concepita e organizzata "come montaggio del film della sua vita", come il suo "trasumanar", oppure come "estrema azione" teatrale messa in atto una volta per sempre nel campetto di calcio di Ostia: "senza anteprime, né prime, né repliche". È questa la tesi dell'autore: opponendosi a gran parte dei critici, redattori dell'opera omnia, e in particolare a parenti ed eredi, per i quali la morte "scandalosa" di Pasolini non poteva avere alcun rapporto con l'opera, perché egli "amava ardentemente la vita", Zigaina sostiene, sulla base di un'attenta analisi dei testi, una "teoria pasoliniana" che sarebbe stata anticipata dallo scrittore-regista con una serie infinita di dettagli.

      Pasolini e il suo nuovo teatro