Diese Reihe taucht ein in Mysterien und Intrigen vor der Kulisse der rauen Apenninlandschaft. Verfolgen Sie fesselnde Ermittlungen, die oft in die Vergangenheit zurückreichen, um lange verborgene Geheimnisse aufzudecken. Jeder Teil verspricht eine packende Handlung und einen scharfen Blick auf die menschliche Natur und die dunkleren Seiten des Lebens. Es ist eine Krimireihe, die ihre Leser mit Atmosphäre und unerwarteten Wendungen fesselt.
Liedermacher Francesco Guccini und Krimiautor Loriano Macchiavelli leben beide im rauhen Apennin, dessen Landschaft und Leute sie in ihrem spannenden Buch trefflich charakterisieren: Im Sommer 1939 kommt der Dorfpfarrer eines kleinen Bergdorfs unter mysteriösen Umständen ums Leben, und bald sterben noch zwei Männer keines natürlichen Todes. Der Kommissar muß weit in die Vergangenheit zurückgehen, um die Mordfälle zu lösen.
Il maresciallo Santovito, spinto dalla nostalgia, torna in un paese dell'Appennino tosco-emiliano dove aveva indagato su un'intricata serie di delitti. Il suo arrivo coincide con due morti misteriose e altri fatti inquietanti che lo costringono, anche se controvoglia, a gettarsi nella mischia.Un giallo avvincente che ha per sfondo un pezzo d'Italia eterna e datata, vicinissima e lontana.
Ex-Kommissar Santovito wird von zwei Frauen um Hilfe gebeten und ermittelt auf eigene Faust. Seine Suche nach einem Mörder und einem verschwundenen Mädchen führt ihn zur geheimnisvollen Teufelsgrube, wo unheimliche Dinge geschehen.
Un animale misterioso si aggira per i boschi. E nelle tenebre, tra lugubri lamenti, scivola un fantasma. Sono molti i misteri custoditi dall'Appennino, monti aspri che il maresciallo Santovito ha imparato a rispettare e amare da quando, sul finire degli anni Trenta, vi si è trasferito. Col tempo è diventato uno del posto, ormai è uno dei vecchi, e ha visto cambiare più volte il paese. Soprattutto ha sentito e raccontato tante storie di banditi e briganti. E ora, memoria storica e narratore, rievoca spaziando tra gli anni e le epoche quelle storie "gialle" e le investigazioni "anomale".
Una raffica di mitra del plotone di esecuzione mette fine alla giovane vita del partigiano Bob, ma questa volta non sono nazifascisti quelli che sparano. Accusato di un atto di efferatezza, aver sterminato l’intera famiglia del Patriarca, Bob è stato giudicato in fretta e furia dal tribunale partigiano composto dai suoi commilitoni della brigata Garibaldi e da un commissario politico venuto da oltre la linea del fronte. Fascistissimo, il vecchio Bernardi — detto “il Patriarca” della grande casa situata in località “le Piane” — può aver suscitato il rancore di molti, ma un massacro di civili di tale entità non può essere giustificato in nessun modo, perché rischia di alienare ai partigiani il favore della popolazione. È per questo che la sentenza di morte è stata subito eseguita. Tuttavia, poiché molti sono i particolari che non tornano a proposito del massacro delle Piane, un’altra brigata ha affidato una parallela indagine a Benedetto Santovito, reduce dalla Russia e diventato anche lui partigiano di Giustizia e Libertà con nome di battaglia “Salerno” su quelle stesse montagne fra le quali aveva fatto il con la certezza che un carabiniere, come un prete, resta carabiniere nell’anima, qualunque abito indossi. L’escalation drammatica degli eventi bellici impedisce a Santovito di portare a termine un’indagine appena iniziata, ma molti anni dopo, nel 1960, il passato bussa di nuovo alla porta e una lettera appassionata e struggente obbliga il maresciallo a ritornare sul caso. Solo che gli anni hanno cambiato, se non i luoghi, tutte le persone. E molto profondamente. Coloro che furono giovani partigiani pieni di speranza adesso, premiati o bastonati dalla vita, sconfitti oppure assisi in posti di potere, non sono più quelli di un tempo. O lo sono in una strana maniera deformata ed è con queste mutazioni, specchio dei cambiamenti di un intero Paese, che la difficile inchiesta di Santovito ha a che fare. E forse, per scandagliare alcuni dolorosi segreti che muovono le azioni umane, anche il maresciallo dovrà deporre le sue armi e affidarsi all’intuito di Raffaella, la dolce e risoluta insegnante del paese…Per ampiezza della concezione, numero dei personaggi e scansione dei piani temporali, Tango e gli altri è forse il romanzo più ambizioso dell’intera serie di gialli appenninici con il maresciallo Santovito protagonista. Guccini e Macchiavelli mettono in scena una vicenda complessa, inquietante, corale, e raccontano un periodo della nostra storia senza fare sconti a nessuno, ma rivendicando anche, e con fierezza, quegli ideali che l’incedere inclemente della storia e la memoria corta degli uomini cancellano con troppa leggerezza.